Chirurgia percutanea dell'alluce valgo
La chirurgia dell'alluce valgo e delle patologie dell'avampiede, ha rivevuto un grande slancio grazie allo sviluppo della tecnica percutanea che, permettendo la correzione della maggior parte delle patologie dell'avampiede, attraverso incisioni mini-invasive, poco più che puntiformi, ha completamente cambiato il decorso post-operatorio, con un maggiore conforto per il paziente.
Oltre all'aspetto cosmetico, fortemente richiesto dai pazienti, ma che non è il momento più interessante della metodica, occorre sottolineare : l'esecuzione in anestesia locale (e non più in anestesia generale o spinale), una notevole riduzione della sintomatologia dolorosa post-operatoria, la velocità di esecuzione, la riduzione dei tempi di ospedalizzazione e dei costi per il sistema sanitario.
La Chirurgia percutanea NON sostituisce le metodiche tradizionali, in quanto non è altro che la realizzazione delle stesse tecniche eseguite non più a cielo aperto ma attraverso incisioni minime, dell'ordine di circa 5 mm, grazie ad un particolare strumentario ad essa dedicato.
Si tratta di una tecnica efficace e spettacolare solo nelle mani di Chirurghi che abbiano comprovata esperienza nella chirurgia convenzionale del piede e che abbiano alle loro spalle un training adeguato in questo tipo di interventi, essendo la curva di apprendimento, particolarmente lenta e laboriosa.
E', in altri termini, una tecnica che può far parte dell'armamentario terapeutico del chirurgo, ma che non lascia spazio agli imprrovvisatori e, soprattutto, non è la panacea di TUTTI i problemi dell'avampiede.
La nostra equipe pratica la chirurgia percutanea dal 2002, dopo tre anni di numerosi stages con il Dr. Mariano De Prado (Murcia-Spagna) e il Dr. Stephen Isham (USA), ideatori della tecnica.
Dal 2002 al 2010, presso la Clinica Malzoni di Agropoli (SA), sono stati effettuati oltre 1500 interventi in percutanea dell'avampiede, esclusivamente in regime di convenzione con il SSN.
Nel corso di nove anni, il training è continuato regolarmente, sia presso le strutture operative di Mariano De Prado e Stephen Isham, che attraverso le iniziative del gruppo francese Talus e del Dr. Gianfranco Petri (Ospedale Civico di Bellinzona-Svizzera)